Una comica di un noto programma televisivo in un suo sketch ha detto che per i milanesi, il pedone non dovrebbe esistere. Forse questa è una verità anche in altre zone d’Italia. Noi poveri automobilisti che prendiamo l’auto e andiamo a passo di formica nel traffico proprio non sopportiamo il pedone, soprattutto se il pedone è uno di quelli che impiega mezz’ora a passare sulle strisce.
Però attenzione: il pedone ha sempre ragione e se non lo facciamo passare sono guai. Infatti la sentenza numero 5540 della Corte di Cassazione, afferma che il pedone che attraversa sulle strisce pedonali ha sempre ragione anche quando passa di fretta, è disattento e pensa ai fatti suoi senza fare attenzione alle auto che sopraggiungono. Per questo la colpa di un eventuale investimento ricade esclusivamente sul veicolo.
Quindi se il pedone ha deciso di “suicidarsi”, fate in modo che non lo faccia con la vostra auto. Battute a parte, secondo la Corte di Cassazione, è compito dell’ automobilista usare cautela in prossimità delle strisce pedonali.
Solo in alcuni casi, si potrà avere il concorso di colpa. Infatti secondo i giudici “il concorso di colpa previsto dal codice civile si può ipotizzare soltanto nel caso la condotta di chi va a piedi sia del tutto straordinaria e imprevedibile. Il pedone che sta per attraversare la strada sulle strisce pedonali non è tenuto a verificare se i conducenti in transito mostrino o meno l’intenzione di rallentare e lasciarlo attraversare potendo egli fare un ragionevole affidamento sugli obblighi di cautela gravanti sui conducenti”.
Quindi facciamo attenzione ai soliti pedoni distratti che non si voltano mai prima di attraversare le strisce.