Ieri in Giappone c’è stato un violentissimo terremoto di intensità magnitudo 8,9 della scala Richter. In Giappone sono abituati ai terremoti, infatti gli edifici sono costruiti con materiali antisismici. Il problema maggiore, infatti è stato causato dallo tsunami che ha succeduto il terremoto. Google si è messa in evidenza in termini molto positivi due volte in questa triste vicenda: la prima vicenda è stata l’avvertimento dello tsunami che è avvenuta sulla home page del motore di ricerca più famoso al mondo. Ovviamente, l’intensità dello tsunami è stata così forte che è stato impossibile per le persone che abitano in prossimità della riva, mettersi in salvo.
Ora dopo un terremoto (che si dice sia uno dei più forti nella storia) e un terribile tsunami bisogna contare i danni. Ma soprattutto bisogna contare le vittime e soprattutto trovare i dispersi.
In questa vicenda interviene di nuovo Google, lanciando il servizio Person Finder. Grazie a tale servizio è possibile ricercare i nomi di parenti ed amici dispersi in modo da vedere se si riesce ad avere notizie, oppure aggiornato dai parenti stessi o amici in modo da dare un punto di riferimento utile per le ricerche.
Con questo servizio, sarà possibile trovare i propri parenti e amici, compilando una scheda per il ritrovamento oppure se per miracolo, il disperso dovesse poter accedere ad Internet potrebbe comunicare il suo stato tramite questo servizio.
L’iniziativa è bellissima, perché almeno per una volta, la tecnologia verrebbe utilizzata per scopi importanti, visto che la condivisione del proprio stato avviene tramite social network per puro divertimento.