L’agenzia internazionale di rating Moody’s ha declassato ieri il debito spagnolo, portando la sua valutazione da Aa1 a Aa2, con outlook negativo sul Paese iberico. Moody’s ha, infatti, considerato poco affidabile la capacità di risanamento di Madrid del suo indebitamento, al fine di raggiungere risultati strutturali nel tempo.
Uno dei punti critici, che ha provocato il “downgrade” dell’agenzia, riguarda i costi per sostenere il processo di ristrutturazione e ricapitalizzazione delle banche spagnole, previsti in non meno di 40-50 miliardi di euro, un livello di spesa per le casse pubbliche, ben più alto di quanto preventivato dal governo spagnolo.
Tutto ciò, quindi, aggraverebbe la già difficile situazione di Madrid, che rischia di trovarsi dinnanzi a una crescita ancora più impetuosa del debito.
E’ una situazione del cane che si morde la coda, quella in cui si è venuta a trovare la Spagna: se le sue banche non si ricapitalizzano, l’economia spagnola cade in ginocchio, e verrebbe declassata di tanti gradini dalle agenzie di rating; ma per ricapitalizzare le banche, il governo dovrà sborsare tanti quattrini pubblici, che provocheranno un aumento del debito, quindi, un declassamento delle agenzie.
Per essere brevi, Madrid al momento non sembra avere alternative a vedersi declassare il debito sovrano, essendo stata la valutazione passata forse un pò troppo entusiasmante e generosa.
Infine, declassato il rating di sei grandi banche greche, a causa della loro scarsa liquidità e forte esposizione.