La Sampdoria sta attraverso un periodo no; a seguito della sconfitta di Domenica in casa del Cesena, Di Carlo è stato esonerato, sostituito poi dall’ex-allenatore di Fiorentina, Brescia, Messina: stiamo parlando di Cavasin.
In queste ultime ore ha detto la sua, in merito a questi risultati negativi della squadra doriana, un ex-bandiera, un giocatore storico della Samp stessa, Moreno Mannini. Ecco, quindi, le sue parole: “Purtroppo è sempre un brutto momento quando una società è costretta a cambiare guida tecnica soprattutto se non avrebbe mai voluto trovarsi a prendere una decisione simile, l’esonero di un tecnico è la sconfitta della società ed è una situazione legata a tanti fattori: sfortuna, infortuni, tanti episodi. Alla fine è un contesto che dispiace molto alla società, ma in questi casi è forse difficile poter andare avanti, sicuramente quanto avvenuto non è soltanto per demerito di mister Di Carlo. Anche domenica la squadra si era ben comportata per i primi 20′, iniziando con il giusto spirito, poi la situazione è diventata prevalentemente psicologica, alla prima difficoltà la squadra non reagisce.
A gennaio è stato ricambiato tutto l’attacco, si è voluto puntare su Pozzi che si è infortunato, Pazzini è andato via, sono arrivati giocatori con caratteristiche diverse, appena arrivati in un ambiente nuovo avevano bisogno di tempo, ma purtroppo la Samp ora non può concederne molto. Se davanti non fai paura agli avversari, si è costretti a difendere, non crei problematiche e ti chiudono nella tua metà campo.
Non conosco personalmente Cavasin, ma mi sembra una persona carismatica che si fa sentire, sa che è il momento di caricare la squadra e credo sia all’altezza di farlo in questo finale di stagione. La squadra deve ritrovare fiducia nei propri mezzi anche perché è attesa da sfide determinanti contro Catania, Parma e Chievo, dietro fanno tutti punti, non si può più sbagliare. Tanti giocatori non sono abituati ad affrontare situazioni simili, i tifosi finora sono stati bravissimi, durante la partita hanno sempre incitato la squadra, alla fine hanno detto quanto pensavano, fischiando chi è sceso in campo. Adesso bisogna vedere se e come la squadra reagirà, serve una prova d’orgoglio”.