Rcs, Della Valle ancora duro contro Geronzi

Non si placano le polemiche in casa Rcs, il gruppo editoriale che controlla, tra l’altro, il “Corriere della Sera”. Lo scontro è tutto interno a quel granitico (fino ad oggi) patto di sindacato, che di fatto non ha permesso ad alcun investitore di fare ingresso nel capitale del gruppo, senza il proprio assenso, e certamente in posizioni di estrema minoranza. 

Ma da alcune settimane, tra il patron di Tod’s, Diego Della Valle, e il numero uno di Generali, Cesare Geronzi, volano gli stracci. La causa risiede nelle continue dichiarazioni del primo, a mezzo stampa, che chiede insistentemente al banchiere di uscire fuori dal capitale di Rcs, in quanto l suo ruolo sarebbe sopravvalutato, così come il ruolo delle banche italiane.

Geronzi, che fino all’ultimo ha cercato di tenere i nervi saldi, invitando il collega azionista a una sorta di “pax” interna, all’ennesimo rifiuto di compromesso, pare che si sia proprio stufato di Della Valle.

In questi giorni, peraltro, il niet di Della Valle non si ferma al solo Geronzi, ma riguarda anche un altro imprenditore del capitalismo italiano, niente di meno che il Premier Silvio Berlusconi. 

Sì, perchè si vocifera dell’ipotesi che Rcs venga posta sul mercato, quindi, che altri possano fare ingresso con capitali freschi. Tra i nomi dei potenziali “scalatori” del capitale del gruppo gira quello di Berlusconi, che Della Valle vede come fumo negli occhi da anni.

All’ipotesi che Berlusconi possa acquisire fette importanti di azionariato di Rcs, l’imprenditore toscano ha risposto che ciò è semplicemente impossibile, in quanto Rcs non è una bella signora che aspetta alla fermata del tram.

 

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