La Banca Europea per gli Investimenti sarebbe pronta a dare attuazione a un pacchetto di investimenti per 6 miliardi di euro, da qui al 2013, in favore del Nord Africa. Lo ha dichiarato Philippe Maystadt, presidente della Bei. Secondo Maystadt, uno dei motivi fondamentali delle rivolte nel mondo arabo e nordafricano, in particolare, sta nella crisi socio-economica che pende su questi stati. Gli investimenti europei potrebbero, quindi, fungere da fattore di stabilizzazione nell’area.
Si pensa soprattutto alla realizzazione di infrastrutture, per i trasporti e di ogni cosa utile a creare posti di lavoro. Difficoltà, però, per la Libia, dove il regime di Gheddafi non rilascia alcuna autorizzazione per questo tipo di interventi.
C’è poi l’idea, tanto caldeggiata dall’Italia, di istituire un’agenzia euro-mediterranea, per la piccola e media impresa. Maystadt sostiene che al momento opera la Femip, in qualità di filiale di Bei, la quale già ha effettuato prestiti per 2,6 miliardi di euro; non esclude che tale struttura possa essere resa maggiormente partecipata dalla sponda sud del Mediterraneo, ossia dal Nord Africa.
E proprio ieri, in occasione del vertice a Helsinki, in Finlandia, dove hanno partecipato tutti i leader del Partito Popolare Europeo, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha lanciato l’idea di un piano Marshall per il Nord Africa, ossia un piano strutturale di investimenti, per dare sollievo economico a quest’area in difficoltà.