Anche il 2010 si chiude in positivo per la raccolta di risparmio tra gli italiani, con un salodo di 26 miliardi. Lo rende noto Assogestioni, che però sottolinea il calo della raccolta, rispetto al 2009, quando il saldo fu di 35 miliardi.
Rimane, invece, sugli stessi livelli dell’anno precedente il patrimonio netto, di poco superiore ai 1000 miliardi di euro. Il 79% di questo patrimonio viene gestito da gruppi italiani, mentre il restante 21% da gruppi stranieri.
Quanto alla raccolta del 2010, hanno, invece, primeggiato gli stranieri, con oltre 20 miliardi di risparmio racimolato, contro un modesto 5,3 miliardi che fa capo a gruppi italiani. Di questi 26 miliardi di euro, ben 18,3 miliardi afferiscono alla gestione di portafoglio, e di questi oltre il 90% ai gruppi assicurativi, mentre solo 7,3 miliardi vanno ai gruppi di investimento del risparmio collettivo.
Dunque, come dovremmo giudicare questi dati freddi sul risparmio degli italiani? In primis, va sottolineato il saldo sempre positivo, nonostante il biennio di crisi che ha defalcato i redditi delle famiglie italiane. Quanto poi al saldo in calo nel 2010, rispetto al 2009, sebbene la differenza sia solo di 9 miliardi, ciò potrebbe significare che gli italiani iniziano a riprendere la loro normale attività di consumo; un calo del risparmio corrisponde a una crescita dei consumi. Ora, qui parliamo di risparmio gestito, quindi, è necessario meglio indagare sulle tendenze delle famiglie nell’investire i propri risparmi, ma, ceteris paribus, potremmo affermare che forse queste cifre dimostrano che gli italiani hanno voglia di consumare di più e che in questi ultimi mesi tendono a fidarsi di più dei gruppi di gestione stranieri.