I dati Istat pubblicati ieri hanno regalato una sorpresa positiva al governo e agli italiani, poichè le cifre della crescita del 2010 sono state migliori del previsto, con un incremento del pil italiano dell’1,3% sul 2009. E’ quanto emerge dall’istituto di statistica, che segnala, quindi, una crescita oltre le attese del governo (Tremonti aveva stimato un +1,2%). Lo stesso Ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, giudica il dato come la conferma che il sentiero percorso dal governo Berlusconi è quello giusto.
Segnali positivi, poi, sul lato della finanza pubblica. Il rapporto deficit/pil scende dal 5,4% del 2009 al 4,6% del 2010; il governo si era impegnato per un target del 5%, quindi, anche in questo caso meglio delle aspettative.
Riguardo al saldo primario, cioè la differenza tra entrate e spese, al netto degli interessi sul debito, esso migliora con un -0,1%, contro un -0,7% del 2009. In sostanza, si è in pareggio, se non si considerano gli interessi.
Sale il debito al 119% del pil, ed era previsto, poichè la crescita nominale del pil non tiene ancora il ritmo dell’aumento dell’indebitamento. Si prevede un calo a partire dal 2013, anche se alcune stime europee parlano di una piccola decrescita già l’anno prossimo.
In calo anche le spese totali, apri al 51,2%, -0,5% rispetto al 2009, mentre migliorano dello 0,9% le entrate che salgono al 46,6%. In diminuzione poi la pressione fiscale, che scende dal 43,1% del 2009 al 42,6% del 2010.