Il colosso finanziario JP Morgan ha puntato gli occhi su uno dei social network più famosi al mondo, e che mai come in queste settimane, con le ben note vicende del Nord Africa e del Medio Oriente, è stato al centro dell’attenzione planetaria; stiamo parlando di Twitter, probabilmente il social network più famoso e conosciuto dopo Facebook.
Twitter è un micro-blogging, che consente, cioè, di postare stati d’animo e aggiornare le proprie azioni quotidiani in 140 caratteri massimo, una sorta di sms di socializzazione, che permette di tenersi in contatto con gli altri utenti della rete e seguire i cambiamenti altrui.
Il social network sarebbe valutato intorno ai 4,5 miliardi di dollari, su un circuito secondario, dato che non è quotato in borsa, al pari di Facebook. Ora, JP Morgan vorrebbe acquisirne il 10% delle azioni, sborsando, dunque, 450 milioni di dollari e questo rumor sta scatenando reazioni, tra i principali analisti mondiali, preoccupati di una potenziale bolla speculativa nel mercato della new economy, come accadde tra il 1999 e il 2000, quando esplosero le quotazioni di molte aziende di internet.
Un timore alimentato dalla possibilità che l’operazione di acquisto sia dettata più da motivi finanziari che industriali. Si teme, cioè, che JP Morgan voglia acquisire la quota di partecipazione, al fine di rivenderla al miglior prezzo a Microsoft o Google, o magari a entrambi. Nulla di male, ovviamente, ma c’è chi insinua il dubbio che la valutazione dei 4,5 miliardi di euro sia eccessiva, sebbene bisogna considerare che in soli dieci mesi, Twitter ha incassato 150 milioni di dollari in pubblicità, da quando, nell’aprile 2010, è partita la raccolta pubblicitaria.