E’ una bella storia d’amore quella tra Delio Rossi ed il suo Palermo.
Una storia di quelle che poco si vedono in questo calcio in cui i sentimenti non contano, contano solo i risultati e a volte non bastano neanche quelli.
I tifosi sono all’ultimo gradino della scala del calcio, non viene chiesto il loro parere, o quantomeno di rado, e si è visto durante le riprese di SKY nel pre-conferenza di addio dell’ormai ex allenatore del Palermo.
I cori che lo hanno accompagnato erano chiari: “Delio Rossi alè, Delio Rossi alè”.
Il presidente del Palermo è fumoso, sanguigno, e dopo il risultato schiacciante e umiliante di domenica per 7 a 0, era chiaro quello che sarebbe successo.
Così come era subentrato a Walter Zenga, così Serse Cosmi subentrerà a Rossi, dopo un anno e quattro mesi.
Eppure Rossi è l’allenatore più vincente della storia del Palermo, avendo l’anno scorso totalizzato il record rosanero di 65 punti e la qualificazione in Europa League.
Anche quest’anno il tecnico stava disputando una stagione con molti alti, tra cui il netto 3-1 contro la Roma, ed era in piena lotta per un posto in Europa League.
Nel calcio, però, si sa,i risultati sono l’unica cosa che conta, ed un 7-0 non può passare inosservato, nemmeno se a discapito ne và la riconoscenza verso un allenatore che ha saputo regalare amore per una maglia, perché “Il Presidente, gli allenatori e i calciatori passano, ma il Palermo resta”.
Amore testimoniato dalle lacrime, non comuni in questo gioco fatto di business, in conferenza stampa.
Noi non possiamo che fargli gli auguri per il bell’esempio di umanità che ci ha regalato.
Auguri Mister!