La benzina alla pompa ha oltrepassato la soglia di 1,50 euro al litro, addirittura, c’è qualche compagnia che si starebbe avvicinando a 1,60 a rapidi passi. Il monitoraggio dei prezzi indica, inoltre, che al sud gli aumenti siano più marcati che nel resto del Paese. E’ uno degli effetti dell’esplosione del Nord Africa, che si ripercuotono sulle economie occidentali, affamate di energia e carburanti.
E se la crisi in Tunisia e in Egitto non avevano fatto registrare forti movimenti di prezzi, la tragedia in Libia pone interrogativi così inquietanti agli operatori, che gli effetti sono immediati e vistosi. Gli ultimissimi rincari consigliati dalle compagnie sono di 2 centesimo al litro, ma a ben vedere le quotazioni del greggio negli ultimissimi giorni hanno rallentato la corsa, addirittura il Wti a New York è in leggera flessione.
E’ sempre la stessa storia della doppia velocità, ossia dell’ immediato adeguamento dei prezzi alla pompa, quando vi sono rincari e la lentissima e parziale discesa quando le quotazioni sono in diminuzione? C’è di più, stavolta! Se, infatti, le aspettative rimangono incerte, anche a causa del rischio che il nuovo governo libico possa annullare i precedenti contratti petroliferi, concordati con Gheddafi, in questo momento, però, il mercato non starebbe subendo una flessione della domanda, grazie all’intervento dell’Arabia Saudita, che ha incrementato la sua offerta, per compensare il calo dell’export da Tripoli. Insomma, forse è l’ennesimo caso di pura speculazione.