Roma, Ranieri parla da ex

Ora che non è più l’allenatore della Roma, Claudio Ranieri si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Alla Roma, quest’anno, ero diventato l’unico parafulmine – ha aggiunto Ranieri – Ora ci sono loro, la squadra, a dover dimostrare tutto. Quest’anno sono prevalsi gli interessi personali su quelli della squadra, quando parlavamo nello spogliatoio, tutti d’accordo che ci dovesse essere turn over. Poi in campo alcuni giocatori quando sono stati sostituiti. Anche ora che non ci sono più io, però, qualcuno in panchina dovrà andare”. Ranieri si è sentito tradito: “Ci sono giocatori che con un allenatore danno il 110 per cento, e con un altro non entrano in sintonia. Certo: sono dell’idea che un buon allenatore debba sapere sfruttare al meglio le caratteristiche di ciascun giocatore. Però, quando ero giocatore io, mi sforzavo di capire cosa voleva il mio tecnico”. Una riflessione sul difficile rapporto con Pizarro: “Avevamo deciso che giocasse col Genoa, la sera avevo parlato con lui, era tutto ok. Poi la mattina alle 11, il medico mi ha detto che aveva la schiena bloccata. Non voglio credere che l’abbia detto perchè non voleva giocare. Entrerebbe in gioco la professionalità, la società che ti paga, i tifosi. Non sarebbe più una questione di allenatore. Pizarro ha avuto una stagione travagliata: durante la preparazione ha lavorato il 3 per cento rispetto al resto della squadra, poi ha avuto un dolore al ginocchio che per lui è un problema cronico. Lui è sempre stato un punto di riferimento: no, io devo per forza pensare bene. Certi discorsi non potrei accettarli, ne va della professionalità».

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