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Draghi a Verona, più riforme per la crescita

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Giuseppe Timpone

E’ intervenuto a tutto tondo il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, che al 17esimo Congresso Forex a Verona, ha parlato di tutte le questioni più importanti per l’economia italiana, non sottraendosi a un’analisi completa, quanto rigorosa dei dati. Draghi ha iniziato, parlando dell’impatto dell’aumento del prezzo del greggio sull’economia italiana: una crescita del 20% del prezzo del petrolio fa diminuire dello 0,5% la crescita del pil in tre anni, in Italia, ricorda il governatore. Ma il problema della crescita, continua, non è solo un fatto temporaneo e contingente; l’Italia è ferma da quindici anni, e ci vorrebbero riforme più coraggiose, sui tanti fronti che incidono negativamente sulla nostra crescita: tasse, spesa pubblica, debito, burocrazia, scuola. 

La pressione fiscale è di tre punti in più della media europea, per diminuirla, ovviamente, servono azioni incisive di riduzioni della spesa pubblica, che Draghi esorta a effettuare. Solo con basse aliquote, le imprese crescono e si può perseguire l’efficienza del sistema economico, punto fondamentale per la crescita.

Il debito sfiora il 120% del pil, per cui bisogna andare avanti con un’azione di riduzione stabile della spesa pubblica, i cui tagli sarebbero contenuti entro l’1% del pil nel triennio 2011-2013.

Bene poi, secondo Draghi, la riforma Gelmini sulla scuola, perchè mette al centro il merito. Infatti, continua il governatore di Bankitalia, i giovani italiani hanno salari di ingresso più bassi della media europea, inferiori agli anni Ottanta, in termini reali. Questo è dovuto a una scuola che, specie al sud, non aiuta l’occupazione.

Un invito, infine, a fare di più sulla burocrazia, diminuendo gli adempimenti e le lungaggini, pur riconoscendo che alcune cose sono state fatte.

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Giuseppe Timpone