Sono ormai vari giorni che a prendere piede nei notiziari statunitensi è il botta e risposta conteso tra la WBC (Westboro Baptist Church) e il gruppo Anonymous. La prima, un’organizzazione battista ultra conservatrice, il secondo, un agglomerato di cyberattivisti.
Nei giorni scorsi difatti, la WBC ha accusato i pirati informatici facenti riferimento al gruppo di Anonymous, di aver programmato un feroce attacco ai suoi siti per questioni ideologiche e religiose.
Un attacco che avrebbe dimostrato il dissenso dei pirati verso posizioni esageratamente fondamentaliste sostenute dalla chiesa stessa nei confronti degli omosessuali (lo stesso sito ritenuto mira di Anonymous, non a caso, in italiano si traduce con ‘Dio odia i fr**i’).
Il gruppo di cyberattivisti ha più volte smentito quest’ipotesi e ha risposto alla chiesa battista di aver mosso queste accuse nei loro confronti per motivi pubblicitari poichè si sa, il vittimismo aiuta a raccogliere sempre qualche consenso in più o se non altro, l’attenzione la guadagna di certo.
Il dibattito si è addirittura spostato in Tv nel talk show condotto da David Pakman dove un esponente dei pirati informatici è intervenuto alzando la voce e cantandone di santa ragione alla WBC.
Alla fine però, da qualunque parte stia la ragione, resta il fatto che i cyberattivisti l’attacco hanno deciso di farlo sul serio stufi dei toni diffamatori e minacciosi manifestati della chiesa battista. Il sito godhatesfags.com è stato così messo KO per la rabbia dei religiosi e per la gioia della fetta di popolo statunitense più tollerante e progressista.
Della serie ‘mai mettersi contro quelli di Anonymous’ !