S&P declassa rating Fiat

Non è piaciuta la scissione in due listini del gruppo Fiat all’agenzia di rating Standard & Poor’s. Come già aveva avvertito lo scorso novembre, infatti, ieri sul gruppo automobilistico italiano si è abbattuta la scure del rating, che si è abbassato da BB+ a BB, un declassamento di un gradino sul debito societario. Tanto per capirci: nulla di drammatico. Anzitutto, perchè i mercati avevano già scontato tale downgrade, proprio in seguito all’avviso dell’agenzia, poi perchè comunque il rating BB rimane una valutazione soddisfacente per una grande società.

La scissione, secondo le analisi che si sono fatte, avrebbe indebolito la struttura della parte auto del gruppo. Le vendite Fiat, infatti, sono considerate deboli, anche in prospettiva, a causa della scarsa offerta di prodotto. Gli ultimi dati, che peraltro non avrebbero neanche inciso sulla valutazione di S&P, parlano di un crollo delle immatricolazioni Fiat a febbraio, con un -25%; solo in questi ultimi giorni il calo potrebbe diminuire, consentendo una chiusura mensile su febbraio 2010 del -20%.

Quanto alla parte finanziaria, l’agenzia sottolinea come il rischio rimanga significativo, non consentendo il mantenimento di un rating BB+. Viene giudicato troppo ambizioso il piano di Marchionne, e si guarda con preoccupazione alla crescita del debito, che potrebbe presto superare la soglia dei 2 miliardi di euro, a causa dei costi di acquisizione di Chrysler e dei minori risultati operativi.

Solo il buon posizionamento dei prodotti auto e del segmento finanziario attutirebbe i rischi.

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