La fertilità è un tema scottante che incalza in modo sempre imprimente sulla popolazione. Giornali, e trasmissioni televisive ne parlano sempre più spesso, e sulle cause e i motivi legata all’infertilità, l’occhio e l’attenzione cade subito sulla donna. Spesso s’ignora che la causa dell’infertilità nella coppia potrebbe proprio essere nell’uomo.
Quali sono i fattori di rischio che mettono a repentaglio la fertilità maschile?
Secondo i dati raccolti dai centri di procreazione assistita, e dagli illuminari del settore, le cause d’infertilità maschili sono riconducibili a vecchie infezioni trascurate, all’alimentazione spesso non corretta, ed anche l’orologio biologico, sebbene sia una problematica che interessa maggiormente la donna, anche l’uomo deve tener conto del tempo che passa.
Il professore Cesare Taccani, specialista del centro di riproduzione assistita del centro ProCrea di Lugano, asserisce infatti, che un uomo di venticinque anni ha sicuramente una fertilità diversa rispetto invece all’uomo di 40 anni.
Le coppie che si affacciano al mondo della fecondazione assistita, sono comunemente costituite da coppie la cui età media è quella di circa 40 anni. Le opinioni comuni dei centri di sterilità e dei loro professionisti asseriscono che la fertilità maschile, è influenzata anche dallo stile alimentare, dai ritmi di vita frenetici, e dalle infezioni appartenenti al passato trascurate, o addirittura spesso non diagnosticate correttamente.
Tra queste possibili cause sopra citate, quella che ha maggiore rilievo sul mondo dell’infertilità maschile è quella della strada infettiva, magari dovuti a infezioni riscontrati in seguito a rapporti non protetti.
Quest’ultime citate sono gravi, in quanto causano una frammentazione grave nel DNA negli spermatozoi, causando così il calo del potere riproduttivo.