Draghi chiede più rigore sui bilanci pubblici

Il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, è tornato, anche da Presidente del Financial Stability Forum, sulle regole di finanza pubblica, di cui si sta discutendo in questi giorni al G20 di Parigi, che vede particolarmente impegnati nel confronto i Paesi dell’are euro, esposti, in particolare, le settimane scorse, a tensioni sui mercati finanziari, legati al debito sovrano di alcuni stati periferici, causate da un eccessivo indebitamento.

Il banchiere centrale italiano ha confermato la sua posizione, in linea con le richieste tedesche di maggiore severità sui bilanci degli stati membri, al fine di evitare un riacuirsi di possibili crisi, come è avvenuto nel recentissimo passato.

In particolare, Draghi è favorevole a meccanismi semi-automatici di sanzioni contro chi non rispetta i limiti imposti dai trattati sovrannazionali in Eurolandia, sottraendo l’applicazioni delle stesse alla sfera politica, che come è più volte accaduto, ha barattato il rigore finanziario con altri interessi di tipo politico e di opportunità.

Così facendo, però, gli stati dell’Eurozona sono stati spinti verso atteggiamenti di azzardo morale, consapevoli che le ragioni della politica avrebbero prevalso su quelle della corretta finanza, con una tendenza all’indebitamento, i cui esiti catastrofici sono sotto gli occhi di tutti.

Maggiore rigore da applicare grazie a una più efficace rete di monitoraggio, continua Draghi, evitando di rincorrere gli errori del recente passato.

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