Nel 2010, anno di uscita dal tunnel della recessione del biennio 2008-2009, l’Italia conferma la crescita anche del numero delle imprese, il cui saldo rimane il più alto degli ultimi cinque anni. Infatti, facendo la differenza tra aziende nuove nate nel corso del 2010 e le aziende che invece si sono cancellate dai registri nel corso dell’anno, il saldo risulta positivo di 72.530.
Una nuova voglia di impresa, che sembra avere determinate caratteristiche, di estrema importanza, suggerendo anche qualche curiosità. Ad esempio, il 52% dei nuovi imprenditori, secondo un’indagine, avrebbe scelto di fare impresa, per tentare di sfruttare le nuove opportunità che il mercato offre, dopo la crisi. Mentre il 34% di essi avrebbe deciso di mettersi in proprio, dopo avere cercato inutilmente un posto di lavoro.
Quanto poi alla distribuzione territoriale delle nuove imprese, si scopre che il 68% del saldo positivo si deve alla crescita delle imprese al Centro e al Sud. Nel Mezzogiorno, inoltre, si riscontra un calo del settore manifatturiero e delle aziende agricole, mentre si registra un forte aumento del settore del commercio, dei servizi e del turismo.
Riguardo alle motivazioni, secondo un campione di indagine Unioncamere, il 26% dei nuovi imprenditori avrebbe aperto i battenti, perchè fiduciosi delle proprie capacità; il 24,9% per puntare al successo personale e all’indipendenza economica, mentre il 34%, come sopra detto, perchè aveva invano cercato un posto di lavoro.