Proprio in un periodo di forte transizione per casa Apple che si vede a rivoluzionare il suo App Store con conseguente immissione del metodo di abbonamento per l’acquisto di applicazioni per i propri dispositivi, da Mountain View arrivano novità pronte a combattere in tempo reale la concorrenza di Steve Jobs. Google introduce quindi One Pass, sistema di pagamento dedicato agli editori online che con questo posso addebitare contenuti ai proprio clienti. Legato a Google Checkout (una sorta di Paypal di Google che non è mai riuscito a sfondare nel web), Google One Pass promette differenze sostanziali rispetto agli abbonamenti di casa Apple e principalmente una minore percentuale di introiti rispetto agli abbonamenti App Store che ricordiamo decurtano il 30% dello spettante agli editori. A quanto pare infatti, sebbene non ve ne sia stata alcuna comunicazione, il grande G vorrebbe applicare soltanto un 10% di ritenute sulle vendite.
Ottima novità quindi per fornitori di applicazioni e contenuti vari che con questo vedono un ottimo segno nei confronti dell’affronto proveniente da Cupertino e che tende principalmente a rimpinzare le tasche di Apple.
Presentato mercoledì a Berlino da Eric Schmidt, One Pass, il cui servizio è attualmente in fase beta per la sola Europa, è già disponibile anche per il nostro paese, andando così a inquadrare una strategia di vendita che si oppone a quella della concorrenza, presente soltanto su territorio americano.
Grandi i marchi già d’accordo con Google per One Pass come Axel Springer AG, Focus Online, Stern.de, Popular Science (già in corso le in-app subscription per iPad), Prisa, Nouvelle Observateur e Rust Communications.