Le ultime aste per il collocamento dei titoli del debito dei Paesi periferici dell’Eurozona starebbero smentendo il ritorno di tensioni sui mercati europei, che la scorsa settimana si è in parte paventato, in conseguenza dell’asta portoghese, per il sostegno della quale è dovuta intervenire la BCE, dopo circa quattro settimane di assenza dai mercati.
Gli appuntamenti di questa settimana erano sotto i riflettori degli operatori, per verificare lo stato di fiducia di alcuni titoli, ma pare che non ci siano problemi su di essi, anzi la domanda resta molto sostenuta, persino con rendimenti in calo, che segnalano un minore rischio avvertito di default.
L’Italia già il 10 febbraio aveva collocato senza battere ciglio ben 7,5 miliardi di BTp, con una domanda pari a 12,5 miliardi. Alcuni trader già allora avevano sentenziato che quando in Europa le cose si mettono male, i titoli italiani sono un rifugio per i più, come a sottolineare la fiducia sui nostri bond.
Anche la Spagna, ieri, ha collocato 2,5 miliardi di bond a 10 anni, riscontando una buona domanda, con un rendimento del 5,2%, in calo rispetto al precedente rendimento del 5,446%, un’ulteriore conferma del clima più rilassato sui mercati. Madrid, inoltre, ha collocato titoli con scadenza 2037, con rendimento al 5,957%, riscontrando una domanda di mercato pari a 1,5 volte l’offerta, mentre per i decennali la domanda è stata 1,54 volte.