Il Ministro Tremonti è parecchio ottimista sulla situazione che il vertice dell’Ecofin a Bruxelles determinerà, in conseguenza di una linea di azione comune, che sarebbe in sintonia con quanto richiesto dall’Italia.
In particolare, si è parlato della necessità di introdurre parametri numerici precisi, al fine di ridurre il debito, secondo un ritmo determinato e non vago, evitando la scarsa serietà dei governi in passato, causa del male del debito di questi ultimi mesi.
E’ la Germania che spinge per regole più severe e precise, in cambio della sua disponibilità a discutere di aiuti finanziari ai Paesi indebitati in eccesso.
La linea che starebbe prevalendo, anche grazie alla mediazione del Commissario per gli affari monetari, Olli Rehn, sarebbe di indicare agli stati di Eurolandia la riduzione annua del debito del 5%, per la quota di debito superiore al 60% sul pil. In termini concreti, per l’Italia, ciò comporterebbe la necessità di dovere diminuire il debito pubblico di quasi 3 punti di pil all’anno, roba non semplice, se il tasso di crescita continua ad essere stagnante, come negli ultimi venti anni.
Ma Tremonti rassicura che verranno presi in considerazione anche altri parametri, quali l’indebitamento privato, le riforme pensionistiche, il patrimonio pubblico e privato, il risparmio, lo stato del sistema bancario.
Comunque vada, è certo che l’era della cicala è volta al termine.