Ecofin, accordo su fondo salva-stati e più rigore

Il vertice dei ministri economici e finanziari a Bruxelles, ancora in corso, sta dando i primi esiti, riguardo alla spinosa questione del fondo di stabilità europeol ribattezzato al tempo anche come fondo salva-stati.

Un accordo vero e proprio ancora non c’è, anche perchè ufficialmente la questione dovrà essere affrontata al vertice dell’11 marzo, e comunque si andrà con riunioni ad oltranza, per giungere a una decisione finale, entro marzo.

Da quanto trapela, però, lo scontro interno ai Paesi di Eurolandia sarebbe forte, e i contrasti nascerebbero per il palesarsi di un asse franco-tedesco, che non piace proprio al Presidente del Consiglio UE, Van Rompuy, il quale vorrebbe decisioni collegiali.

Ad ogni modo, la Germania sembra timidamente disponibile a pensare all’ipotesi di isituire un fondo da 500 miliardi di euro, che abbia anche la possibilità di erogare prestiti ai Paesi in difficoltà, attraverso l’acquisto di titoli sul mercato primario, ma non sul secondario, come chiede espressamente la Germania. La differenza sta nel fatto che i tedeschi non vogliono finanziari gli investitori privati, che si libererebbero dei titoli a rischio, cedendoli agli stati, alimentando anche spinte speculative.

In cambio dell’accordo sul fondo europeo, la Germania chiederebbe maggiore rigore sui conti, con parametri più restrittivi, e l’adozione di un patto di competitività, come concordato con la Francia. Un piano che servirebbe a rilanciare la crescita.

Possibile un calo dei tassi sui prestiti concessi alla Grecia e all’Irlanda, che dovrebbero scendere di un punto percentuale.

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