Salviamo il Cinema: 1€ in più sul prezzo del biglietto

Il cinema si sa è uno dei più bei passatemi che esiste. Quanti di voi aspettano il fine settimana per godersi quel paio d’ore seduti sulla poltroncina comoda, con il sonoro perfetto e  con il popcorn nelle mani? Ma quanti di voi anche evitano questi giorni perchè troppo costosi? In effetti in media una proiezione cinematografica nei giorni di venerdì, sabato e domenica, costa tra i 5,5€ e i 7,5€, a cui aggiungere spuntini vari, bevande e parcheggio.

Il costo a dir poco inammissibile del cinema sembra che nei prossimi mesi potrà solo aumentare. Una nuova proposta di legge del Governo, già anticipata lo scorso dicembre, e nuovamente presentata per il passaggio in Senato, prevede un aumento del costo del biglietto del cinema di 1€. Questo “simbolico” (poi non tanto) euro andrebbe a favore del FUS, il Fondo Unico per lo Spettacolo, che negli ultimi tempi ha subito notevoli e drastici tagli.

Sembra così che il governo non abbia trovato ulteriori modi o “scappatoie” per risollevare le sorti dell’ arte cinematografica in Italia, e per salvaguardare la settima arte sia arrivata addirittura a chiedere, anzi a pretendere, soldi dai cittadini. Che tipo di conseguenze si aspettano dalla popolazione? Nostra opinione è che un simile provvedimento porterà sicuramente ad un abbassamento della media spettatori per sala. Inoltre la proposta di legge andrebbe ad attaccare tutti i multiplex e le sale minori tranne le sale parrocchiali, forse per non dar vita ad ulteriori screzi con la Chiesa.

Francesco Rutelli di AN afferma che sia inaccettabile che a pagare siano gli utenti, e noi ci uniamo al suo pensiero. Non è neanche colpa degli esercenti, che sì in questo periodo hanno visto un boom degli incassi grazie alle grandi produzioni hollywoodiane che supportano il 3D, ma che per permettere all’ utenza la visione in stereoscopia sono stati anche costretti a spese folli per la realizzazione di sale adatte, che vanno dai 50.000 ai 100.000 €.

Rimane il fatto che il cinema italiano è in crisi, e invece che trovare soluzioni adeguate, il governo continua a girare intorno al problema.

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