La Banca Centrale Europea ha diramato le sue analisi sull’evoluzione della situazione economica di Eurolandia e le cifre parlano di una ripresa che dovrebbe irrobustirsi in corso d’anno, grazie anche al consolidamento dell’economia globale, che ha ripercussioni positive sulle esportazioni europee, come il caso della Germania dimostra clamorosamente e come, in realtà, indica anche l’ottimo andamento dell’export italiano.
Esistono, però, alcuni rischi, avvertono dall’Eurotower. Il primo deriva da alcune tensioni su determinati segmenti dei mercati finanziari; il riferimento è evidentemente al rischio ancora non del tutto sopito dei rendimenti sui bond periferici, che sebbene abbiano registrato un calo, nelle sedute delle ultime settimane, e conseguente riduzione dello spread con i Bund tedeschi, non hanno annullato il rischio, legato ai fondamentali della contabilità pubblica dei rispettivi stati.
Altro rischio, forse maggiore al momento, riguarda l’inflazione, con attese di crescita per quest’anno all’1,9%, per poi subire una moderata riduzione alla fine del 2011, attestandosi all’1,8% nel 2012. Ma le cifre nascondono le possibili ripercussioni che il rialzo dei prezzi del greggio, e più in generale delle commodities, potrebbero avere sull’economia reale.
Un surriscaldamento delle aspettative di inflazione avrebbe un impatto negativo sulla ripresa, con anche una maggiore lievitazione dei salari privati al tavolo delle trattative, in un momento in cui la politica della moderazione salariale è importante più che mai, e con il rischio di un incremento dei tassi “core” richiesti dai mercati, per finanziare l’ingente debito pubblico dei Paesi di Eurolandia.