Pubblico Impiego, firmata intesa su produttività con no di Cgil

E’ stata firmata ieri un’intesa tra le varie sigle sindacali del Pubblico Impiego e il governo, che riforma in buona parte i criteri di aumenti salariali. E’ stato, infatti, previsto il principio che i salari dovranno essere correlati alla produttività, pertanto, connessi ai risparmi di gestione degli uffici.

L’accordo non è piaciuto per nulla alla Cgil, che non ha firmato, e ha attaccatto governo e tutti gli altri sindacati, sostenendo, nella persona del suo segretario confederale, Susanna Camusso, che trattasi di una presa in giro per i lavoratori, con l’avallo dei sindacati che vanno in soccorso del governo.

Dura la risposta degli altri sindacati, soprattutto della Cisl, che giudica poco attinente alla caratura di un sindacato attaccare gli altri, in questo modo.

Ma vediamo cosa dice il nuovo contratto, fortemente voluto dal Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta:

1) I salari pubblici non dovranno diminuire nel complesso, rispetto all’anno precedente;

2) Si conviene di arrivare a una tipologia di contrattazione, che persegua il fine della maggiore produttività del lavoro pubblico;

3) I premi di produttività verranno corrisposti grazie ai risparmi di gestione;

4) Saranno costituite commissioni paritetiche, al fine di monitorare l’andamento della produttività negli uffici;

5) Viene dato mandato all’Aran di costituire un contratto, che recepisca e applichi, in senso normativo, quanto stabilito dal presente accordo, voluto dalle parti.

Gestione cookie