Nel nostro Paese, per quel che riguarda il settore automobilistico, la motorizzazione diesel ha nuovamente conquistato la maggioranza assoluta del mercato di riferimento. A riportarlo è la Confcommercio in accordo con un’analisi sullo scorso mese di gennaio 2011 effettuata dall’Unrae, l’Unione delle Case Automobilistiche estere che operano in Italia. In particolare, la quota di motorizzazioni diesel si attesta ora al 54,2% a fronte di una quota superiore al 40% per le nuove auto con motorizzazione a benzina.
Crollano invece gli acquisti di vetture a basso impatto ambientale, che da un anno all’altro sono passate dal 30% del gennaio 2010 ad appena il 5,7% del gennaio scorso. Questa caduta si spiega con la fine degli incentivi statali con la conseguenza che tale segmento ha segnato il passo con tutto quel che ne consegue sugli obiettivi di riduzione delle emissioni.
D’altronde nei mesi scorsi non è di certo piaciuto ai produttori, e soprattutto ai concessionari lo stop brusco delle incentivazioni all’acquisto di automobili “ecologiche” visto che sarebbe stato meglio adottare una “exit strategy” più morbida, ovverosia con incentivazioni, magari ridotte, in grado di sostenere la domanda di mercato che negli ultimi mesi non è stata di certo esaltante e con ricadute negative non solo sui bilanci dei player dell’auto, ma anche sull’occupazione.