La domanda interna privata, per la componente che riguarda i consumi, nel 2010 è stata piuttosto stagnante, con un calo dello 0,4% sull’anno precedente, quando i consumi era già diminuiti dello 0,6%. E’ la fotografia scattata dalla Confcommercio, che lancia l’allarme sui consumi delle famiglie, che ancora non sono realmente ripartiti, confermando la debolezza strutturale della domanda.
Il dato positivo è, semmai, la tendenza a un minore deterioramento dei dati, perchè se a novembre il calo tendenziale risultava dello 0,9%, a dicembre esso era dello 0,5%.
Ma come sempre accade, essendo l’indice composito, non tutti i comparti segnalano un segno meno. Crescono, ad esempio, i consumi per le comunicazioni e di tipo domestico, nel 2010, (+2,7%), così come i beni e i servizi legati alle cure della persona (+0,9%), mentre in netto calo i consumi legati alla mobilità (-8,7%). Quest’ultimo dato segnala la forte problematicità del settore auto, che non si è avviato verso un percorso strutturale di ripresa, anche a causa della fine degli incentivi, venuti meno con l’addio del 2009.
Dati, invece, molto positivi sulla cassa integrazione a gennaio, le cui ore autorizzate sono diminuite del 25,5%, rispetto al gennaio 2010, e di oltre il 30% sul mese precedente. Particolare calo si ha nei settori dell’industria e dell’artigianato, con -31,6% e nel commercio, -36%.
Questi dati dimostrano la ripresa in atto dell’economia, con la fine della fase discendente sul fronte occupazionale; un’inversione di tendenza, che ha già avuto inizio dopo l’estate del 2010, quando la richiesta di ore di cassa integrazione aveva iniziato una rapida discesa.