Il Presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, è stato molto chiaro ieri, nel fare le sue considerazioni sullo stato dell’economia americana. Il governatore centrale ha confermato che la ripresa degli USA è in atto e tende ad accelerare, per cui il tasso di crescita del pil nel 2010 potrebbe salire, rispetto a quello del 2009. Lo dimostra l’indice del settore servizi, il più alto dall’inizio della crisi, iniziata a fine 2008.
Lo stesso Bernanke, però, ha espresso serissima preoccupazione sul livello di debito pubblico fuori controllo. Esso ammonta a 14.300 miliardi dollari, circa il 100% del pil. Un livello, dice Bernanke, superato il quale, il governo potrebbe dichiarare il default, evento che il governatore giudica “catastrofico”. Pertanto, invita la politica ad attuare quelle riforme che consentano una riduzione stabile del deficit federale, perchè la ripresa in sè non sarà sufficiente a riportare i conti in equilibrio.
Difende, poi, il governatore della Fed la sua politica di acquisto di 600 miliardi di dollari di titoli del Tesoro, dagli attacchi dei repubblicani, che accusano governo e Fed di svalutare il dollaro e creare inflazione. Bernanke ha cercato di dimostrare ieri che il dollaro, negli ultimi mesi, si è invece apprezzato rispetto alle valute principali, mentre l’inflazione resta pienamente sotto controllo, con l’indice “core” (depurato, cioè, da energia e alimenatri) allo 0,7%.