La polizia canadese sta investigando sulla mattanza di 100 cani husky usati durante le Olimpiadi invernali del 2010 per trainare i turisti nel omprensorio sciistico di Whistler. La macabra soppressione degli animali sarebbe stata affidata ad un addetto della struttura che li aveva in gestione. L’uomo li ha dovuti eliminare in due giorni usando un fucile e un coltello, ad aprile dello scorso anno, con i cani feriti che cercavano di strisciare fuori dalla fossa comune a loro destinata.
Secondo la stampa locale i cani sarebbero stati uccisi perché, finite le Olimpiadi, il flusso turistico è crollato rendendoli inutili per le agenzie turistiche che vendevano gite sulla slitta. A portare alla luce l’episodio è stato lo stesso operaio incaricato del massacro, che ha denunciato un disordine post-traumatico da stress causato proprio dal compito affidatogli, vedendosi riconoscere un indennizzo.
Una vera e propria esecuzione: i cani sono stati uccisi uno ad uno di fronte agli altri cani, evidentemente terrorizzati. Un massacro. L’avvocato dell’uomo denuncia che non tutte le uccisioni sono andate a segno al primo colpo e che è stato necessario mettere fine alle sofferenze degli animali, con scene brutali e raccapriccianti. La ditta che avrebbe avuto in carico i cani e commissionato il delitto, si rifiuta di commentare, ma il sito dell’agenzia che si occupava di promuovere le gite continua a invitare i turisti a fare un giro in slitta per 169 dollari canadesi a persona con “una squadra di energici e adorabili Husky”.
In Canada chi ferisce un animale può essere condannato alla detenzione fino a 5 anni, mentre crudeltà e maltrattamenti sono punibili fino a 18 mesi di carcere. Per far sopprimere un animale dal veterinario occorre pagare circa 100 dollari, ma non tutti i veterinari sono disposti ad uccidere cani in salute.