Canone Rai, oggi ultimo giorno per pagare. Chiediamoci perchè!

Oggi è l’ultimo giorno, per potere pagare il canone Rai; da domani, infatti, sarà ugualmente possibile farlo, ma pagando una sovrattassa a titolo di sanzione per ritrado di pagamento. In teoria sarebbero oltre 18 milioni le famiglie chiamate a contribuire al sostentamento della tv pubblica, ma i livelli consistenti di evasione abbattono di una certa misura il numero dei contribuenti e i ricavi massimi potenziali.

Molte sono le polemiche intorno alla tassa, una delle più odiate dagli italiani, secondo uno studio dell’Ordine dei Commercialisti. I motivi di questa avversione potrebbero essere i più disparati, ma di certo non gioca a favore della tv di stato la costatazione che essa si alimenti contemporaneamente degli introiti pubblicitari, in certe fasce orarie non in misura troppo dissimile da una tv privata, oltre che dei contributi pubblici degli abbonati.

C’è poi un altro elemento che continua a non giustificare, forse agli occhi dei più, la tassa televisiva: la qualità. Se, infatti, il canone si potrebbe giustificare con il dovere della tv di stato di sostenere programmi qualitativamente superiori alla media offerta, ma che magari non troverebbero adeguato sostegno dai pubblicitari, i quali puntano più ai numeri che alla qualità, questo concetto è oggi al contempo desueto e ipocrita.

Desueto, perchè la storia degli ultimissimi tempi della tv ci insegna che la qualità non sempre non trova riscontro nei numeri degli ascolti; in più, indici vari che permettono ai pubblicitari di discriminare all’interno delle cifre gli aspetti più legati alle condizioni socio-economiche degli ascoltatori, di fatto, potrebbero avere già risolto il dilemma alla radice.

Ipocrita, infine, perchè la tv di stato da anni si comporta come un operatore privato, rincorrendo una qualità mediocre in determinate fasce orarie e puntando su tipologie di programmazione che non meriterebbero di certo di trovare finanziamento pubblico.

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