E’ lo stesso Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel giorno in cui l’ex segretario dei Ds, Massimo D’Alema, ipotizza una grande coalizione contro il governo e la maggioranza, raccogliendo tutte le varie opposizioni alle urne, che lancia l’ipotesi di un piano bipartisan per l’economia.
Secondo Berlusconi, l’economia avrebbe bisogno di una frustata, attraverso un piano di rilancio che potrebbe anche essere discusso con le opposizioni, soprattutto con quel Pd, il cui segretario, quasi cinque anni or sono, si fece promotore di un piano di liberalizzazioni, che sarebbero il punto focale della nuova strategia economica del premier.
Il premier parla, a tal proposito, dell’esempio della Germania, dove Angela Merkel e il suo predecessore Gehrard Schroeder ricercarono ai tempi un accordo minimo per rilanciare l’economia tedesca, con risultati evidenti a tutti.
Il tema delle liberalizzazioni è di estrema importanza, in un sistema, quale quello italiano, in cui l’economia è spesso frenata da spinte corporative e monopolistiche, che paralizzano il mercato, gli investimenti e la stessa qualità a volte dei beni e servizi offerti.
Nel ribadire la necessità di potere trovare un accordo in materia, il Cavaliere ha poi escluso ogni ipotesi di introduzione di un’imposta patrimoniale, oggi richiesta tanto a sinistra, perchè spiega il premier che tale imposta paralizzerebbe il ceto medio.