Fiom: siamo contrari alla modernità

Prosegue ancora lo scontro tra la federazione dei metalmeccanici Fiom della Cgil e l’azienda Fiat e il resto del mondo sindacale.

Dopo la manifestazione di Torino di due giorni fà, la Fiom ha proclamato una mobilitazione generale contro l’accordo di Mirafiori, seguito all’esito del referendum in fabbrica di due settimane fà.

Secondo la Fiom, infatti, quell’accordo non è valido, così come lo stesso referendum, perchè i lavoratori avrebbero votato in un clima di minaccia. I metalmeccanici della federazione hanno così pensato a iniziative di messa in discussione del contratto, da attuarsio tramite mobilitazione fabbrica per fabbrica, coinvolgendo i lavoratori, afferma Landini.

Lo stesso Landini ha confermato il suo no alla modernità, così come emerge dal nuovo contratto.

Poco importa per Fiom, se lo stabilimento di Mirafiori sta già convertendo la propria catena di montaggio, per adattarla alle esigenze del nuovo modello produttivo; poco importa anche se sono iniziati gli investimenti di un miliardo, come lo stesso Marchionne aveva promesso, assicurando i livelli attuali di occupazione, grazie a una produzione triplicata di auto, con un sistema produttivo più efficiente.

E’ evidente che il piano dello scontro su cui Fiom e la Cgil vorrebbero riversare il proprio no all’accordo è di tipo ideologico, distante dalla linea pragmatica del resto del mondo sindacale, che ha preferito la strada della gestione del nuovo contratto, per tutelare i lavoratori, in fase di applicazione dello stesso.

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