Il Forum di Davos della settimana che sta per volgere al termine ha fatto registrare importanti spunti di considerazione su questioni calde di questi mesi. Il vertice è stato un momento di incontro, dibattito e proposte per centinaia di pezzi da novanta del mondo politico, economico e finanziario e le recenti tensioni sui mercati finanziari europei, riguardo al debito sovrano dei Paesi periferici di Eurolandia, non potevano rimanere sullo sfondo.
Francia e Germania, rispettivamente rappresentate dal Presidente Sarkozy e dalla Cancelliera Angela Merkel, hanno operato una forte difesa dell’euro, in quanto conseguenza del patrimonio di pace degli ultimi 60 anni di storia europea. I due capi di stato e di governo hanno sottolineato la solidità dei fondamentali che non avrebbe giusticato, a loro modo, il pessimismo eccessivo sulla tenuta della moneta unica, come si leggeva nella stampa internazionale economica fino a pochi giorni fà.
Adesso il clima sembra essere volto al sereno, sebbene ci siano ancora motivi di tensione, per i prossimi mesi.
Anche l’Italia, con il Ministro per l’Economia, Giulio Tremonti, ha difeso le ragioni di conti stabili e richiamato al senso del rigore sui conti pubblici, tagliando la spesa superflua. Semmai, Tremonti ha ribadito il principio per cui il welfare non debba essere toccato dai tagli.
E nel complesso i Paesi dell’euro escono senz’altro rafforzati come immagine dal vertice, grazie alla maggiore fiducia sulla tenuta dei conti pubblici del Vecchio Continente.