Gran Bretagna, pil in calo nel 4° trimestre 2010

Numeri che avranno raggelato il sangue al Primo Ministro britannico David Cameron, forse più dell’inverno rigido che sta colpendo la Gran Bretagna, in quello che sembra essere la stagione più fredda dal 1910.

Le attese erano per un aumento del pil dello 0,5% su base trimestrale (quarto/terzo trimestre). L’istituto di statistica nazionale dice che la cifra è stata azzeccata, non il segno, che è negativo. La Gran Bretagna cioè, a differenza di quasi tutti i Paesi della UE, nel quarto trimestre 2010 ha avuto un calo del pil di mezzo punto percentuale a livello congiunturale, cioè rispetto al trimestre precedente.

A pesare, il calo del settore dei servizi, dello 0,5%, così come il settore delle costruzioni ha avvertito un tonfo del 3,3%. Positivo, invece, il trend dell’industria a +0,9%.

Il premier ha subito fatto notare come il calo del pil sia stato conseguenza, secondo gli analisti, delle avverse condizioni meteo del Paese, poichè, a causa del forte freddo, molte attività si sarebbero arrestate, facendo contrarre la produzione di ricchezza.

Ma in Gran Bretagna torna lo spettro della recessione, che ha colpito pesantemente l’economia britannic anel 2008, causando un defict spaventoso, di oltre l’11%, in grossa parte dovuto agli interventi di salvataggio delle banche sull’orlo del fallimento.

Ma Cameron ha confermato le misure di austerità adottate dal suo governo contro l’indebitamento eccessivo.

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