Germania corre grazie ai servizi

La locomotiva tedesca non si sta smentendo e continua la sua corsa, iniziata lo scorso anno, dopo un biennio terribile di recessione, che ha subito come tutte le altre economie avanzate, ma riducendo addirittura (unico caso) il tasso di disoccupazione.

Oggi tutti parlano della ricetta miracolosa tedesca, basata sulla crescita della produttività, attraverso un’attenta politica di moderazione salarilae, che ha reso la Germania più competitiva sui mercati internazionali, consentendole di agganciare la crescita, grazie alle esportazioni.

Ora l’ultimo dato di Markit conferma lo slancio dell’economia tedesca, trainata soprattutto dal settore dei servizi. L’indice Pmi aggregato per l’attivvità economia del mese di gennaio 2011 si attesta a 61 punti, contro i 60,3 punti di dicembre, confermandosi migliore dato da dicembre 2006. L’indice composito però nasconde una realtà un pò più complessa, perchè la crescita avverrebbe grazie al settore dei servizi, mentre il manifatturiero sarebbe in leggero calo. 

Ciò sarebbe spiegato da uno spostamento della domanda dal settore manifatturiero a quello dei servizi, con conseguente trasloco di crescita tra i due settori.

Migliorano così nettamente le prospettive di crescita della Germania, che si sta sempre più differenziando da tutti gli altri Paesi della zona euro, per crescita e dato sull’occupazione.

A migliorare la performance avrebbero molto inciso le riforme economiche allo stato sociale e alla tassazione del governo federale di Berlino, che dovrebbero fare scuola per molti altri governi europei.

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