Questa settimana, il mercoledì, a Davos, in Svizzera, ci sarà un importante forum internazionale, a cui parteciperanno i big dell’economia mondiale.
Inutile ribadire come a quel vertice si parlerà, tra l’altro, del caso europeo, e si affronterà il nodo dell’eccesso di indebitamento che ha coinvolto molti Paesi della zona euro e della UE.
Intanto, pare che sui mercati aleggi un prudente ottimismo, certamente un sentimento diverso a sole due settimane fà, qunado la situazione sembrava seriamente compromessa; la scorsa settimana, il segnale di inversione di tendenza sui mercati lo avevano dato le aste periferiche di debito sovrano, con i titoli spagnoli in calo di rendimento, così come i poliennali italiani in forte ribasso di spread dai cugini tedeschi.
Adesso si attendono le cifre reali. In settimana dovrebbero arrivare le stime del pil sul quarto trimestre USA, e si prevede un’impennata della crescita dal 2,6% del trimestre precedente al 3,2%. Così come si attendono i dati sul manifatturiero europeo, il quale darà una visione generale sull’andamento dell’industria nel Vecchio Continente e potrebbe confermare la ripresa in atto dallo scorso anno.
Negli USA si guarda con attenzione anche al prossimo dato che verrà comunicato sull’occupazione. Su questo punto, l’ottimismo si riduce; negli ultimi mesi la ripresa del mercato del lavoro americano c’è stata, ma a un ritmo, che molti giudicano troppo lento, per invertire la rotta e ridurre stabilmente il tasso di disoccupazione, ancora al 10%.