Finmeccanica, Libia forse avrà suo consisgliere cda

Tra tre mesi, il consiglio di amministrazione di Finmeccanica sarà rinnovato, e dopo gli eventi di due giorni fà, che hanno visto i libici della Lia (fondo sovrano gestito dal ministero della difesa di Tripoli) fare ingresso nel capitale della società, con una quota del 2,01% delle azioni, si prevede che la Libia possa presentare, anche in accordo con gli altri azionisti un proprio candidato.

Il cda, che al momento è presieduto da Pier Francesco Guarguaglini, è composto da dodici consiglieri, di cui otto vengono nominati dal ministero dell’economia, che ha in Finmeccanica il 32% delle azioni, mentre i restanti quattro consiglieri sono di nomina Mediobanca, che ha l’1% delle azioni. 

Difficile, però, che ora che Lia ha una quota del 2%, non la sfrutti per proporre un proprio candidato, mentre sembra essere smentita l’ipotesi di una scalata libica, la cui quota, semmai, potrebbe giungere a un 3% delle azioni.

L’ipotesi più probabile è che i libici concertino un candidato, senza scontrarsi con Mediobanca, nonchè con gli altri soci stranieri.

L’ingresso della Libia in Finmeccanica continua, intanto, a fare discutere. Malgrado le perplessità per azioni in mano a un fondo sovrano, per giunta di Tripoli, molti vedono l’operazione molto interessante, perchè improntata a un rapporto di reciprocità. Gli italiani, infatti, possono investire in Libia, e la stessa Finmeccanica, grazie all’operazione con Tripoli, potrà vedersi aprire le porte di mercati fino ad oggi ad essa ignoti o chiusi.

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