Mark Ruffalo diventa un sessuomane in “Thanks for Sharing”

Come dimostrano le numerose nomination in altrettanti numerosi festival o enti allo scopo di premiare i migliori artisti dell’anno, Mark Ruffalo nel 2010 ha spopolato grazie al film “I ragazzi stanno bene” di Lisa Cholodenko. Come interprete del padre biologico dei figli di una coppia omosessuale al femminile, ha colpito sia per i momenti drammatici che per i risvolti divertenti. Per quanto lo meriterebbe, è difficile vederlo candidato anche all’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista, ma i suoi progetti futuri non fanno disperare.

Sul set della commedia deve essere nata reciproca stima tra lo sceneggiatore Stuart Blumberg (“La ragazza della porta accanto”, “Tentazioni d’amore”) e Mark Ruffalo, i quali torneranno a far ‘coppia’ nel nuovo film dell’autore “Thanks for Sharing”. Non è ancora noto quale sarà il tema centrale della vicenda, ma si sa che i tre protagonisti, tra cui appunto il suddetto, saranno un trio di ossessionati dal sesso ricoverati in una clinica. Conoscendo il background dello sceneggiatore che ha all’attivo ben 3 commedie concentrate sul tema dell’amore e del sesso, anche questa promette di non discostarsi da questi elementi ricorrenti. Visto il successo della sua ultima opera “I ragazzi stanno bene” e delle numerose candidature ricevute, anche se inferiori a quelle delle colleghe Annette Benning e Julianne Moore entrambe nominate al Golden Globe, probabilmente Ruffalo spera che Blumberg possa replicare o anche migliorare il successo che gli ha già dato.

Ricordando pellicole come “Cecità”, incredibile dramma tratto dal libro omonimo del recentemente scomparso premio Nobel per la letteratura José Saramago, e “The Brothers Bloom” dove al fianco di Adrien Brody ha dato vita ad uno dei migliori truffatori cinematografici degli ultimi anni, viene da chiedersi se non sarebbe giusto vederlo finalmente almeno con la possibilità di vincere un premio importante come l’Oscar per dargli la definitiva consacrazione. Fino ad ora comunque quello che è avuto è bastato a farlo avanzare di livello negli anni, portandolo a lavorare con registi di classe come David Fincher (“Zodiac”) e Martin Scorsese (“Shutter Island”). Ora dopo questa prova ne “I ragazzi stanno bene”, più familiare rispetto a quelle passate, sta per diventare il terzo attore ad interpretare Hulk, questa volta non in un secondo tentativo di reboot di un personaggio che non riesce ad attechire, ma nel film collettivo “The Avengers” insieme a letteralmente un branco di altri supereroi.

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