Ieri, il Ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, ha incontrato a Roma il suo omologo francese, Eric Besson, per discutere di un patto saldo tra i due Paesi, sulla politica energetica, con occhio molto particolare al nucleare.
I francesi prooducono ben l’85% del fabbisogno interno di energia, grazie all’atomo, e il rilancio del nucleare, dopo la brusca interruzione del 1987, avvenuta con referendum, dopo Chernobyl, in Italia, è uno degli obiettivi-cardine del governo Berlusconi.
Il governo punta a produrre un quarto del fabbisogno energetico italiano, entro il 2030, tramite energia nucleare e più in generale l’obiettivo resta quello dei tre pilastri: nucleare, energia alternativa (solare, eolico, etc.), energia tradizionale, al fine di diminuire la dipendenza dell’Italia dall’estero.
L’intesa con la Francia prevede un sistema di sostegno reciproco; ad esempio, i francesi si sono impegnati a sostenere il governo italiano in una campagna di informazione trasparente, per evitare che molti pregiudizi verso il nucleare alimentino timori e paure, che non avrebbero, invece, motivo di esistere.
Altro punto di convergenza è la protezione dei marchi dalla concorrenza sleale (vedasi Cina) e un accordo complessivo sulle politiche commerciali.
Altra buona notizia, annunciata dal Ministro Romani è l’autorizzazione che sarà concessa dal Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, al gasdotto che va dalla Sardegna all’Algeria.