BCE: verso ripresa UE più solida, ma rischi restano

L’ultimo bollettino di gennaio della BCE parla di un’attesa di crescita del tasso di inflazione nel 2011, che dovrebbe attestarsi intorno al 2%, il livello massimo del range obiettivo di Francoforte, per poi scendere verso la fine dell’anno.

Il bollettino non si limita alle previsioni a medio termine sui prezzi, bensì fà un’analisi dell’evoluzione dell’economia dell’area euro.

Riguardo agli ultimi mesi, la BCE interviene, sostenendo che le tensioni sui mercati finanziari non hanno riguardato solo Grecia, Irlanda e Portogallo, ma anche Spagna, Belgio e Italia. Sull’evolversi della situazione, però, non si fanno previsioni facili, perchè tutta l’area sarebbe investita da una ripresa più consolidata, rispetto allo scorso anno, grazie alla maggiore domanda estera (esportazioni), nonchè a un maggiore contributo alla crescita, che dovrebbe provenire dalla domanda interna (consumi).

Tuttavia, Francoforte rimane ancora molto cauta, poichè sostiene che rimangano rischi verso il basso, legati essenzialmente alle tensioni sui mercati finanziari e alle ripercussioni negative che queste potranno avere sull’economia.

C’è poi un ultimo dato che la BCE mette in risalto: la bassa crescita salariale. Secondo la BCE, la frenata della dinamica dei salari, che nel quarto trimestre 2010 sono cresciuti dell’1,4% tendenziale (contro l’1,9% del terzo trimestre) e diminuiti dello 0,5% sul terzo trimestre, sarebbe dettata da una rallentamento in Germania e Italia.

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