Noi in Italia sappiamo benissimo cosa vuol dire essere figlio d’arte di qualche importante personalità del mondo del cinema, basti pensare ai due Muccino, Christian De Sica, Alessandro Gassman eccetera eccetera, ma spesso sono più nome che sostanza. Lo stesso non si può dire per Duncan Jones, figlio dell’icona degli anni ’80 David Bowie, grande musicista e grande attore con una discreta filmografia (“L’uomo che cadde sulla Terra”, “The Prestige”). Il cosiddetto Zowie Bowie si è fatto tutta la gavetta, partendo dalle scuole di cinema di Londra fino alla realizzazione di “Moon” nel 2009, film di fantascienza benvoluto dalla critica, ma ignorato dai premi importanti. Forse proprio grazie alla sua aura da film nascosto oltre che alla grande qualità del prodotto, il regista Duncan Jones è riuscito a guadagnarsi i favori di una grossa fetta del pubblico di nicchia, ma non solo, tant’è che al South by Southwest Music + Film Festival, il suo nuovo film “Source Code” aprirà le danze.
Protagonisti Jake Gyllenhall, Michelle Monaghan e Vera Farmiga testimoniano l’accrescere di livello della produzione, e solo l’1 Aprile sapremo quanto arriverà in cassa. Ma Jones non si ferma a contemplare il suo successo, e ancora prima di vedere se il suo film piacerà o no, ha deciso di cominciare la produzione della sua terza pellicola il cui titolo di produzione è la semplice definizione usata dallo stesso regista “future city film”. Se la trama non è ancora ben chiara, David Bowie Jr. è stato invece preciso nel sottolineare come questa sua nuova opera sarà un omaggio a “Blade Runner”, film di Ridley Scott che cambiò letteralmente il modo di vedere e realizzare la fantascienza. In attesa di vedere la sua seconda prova, che verrà distribuita in centro Europa solo a Maggio, eccoci lì già in sala d’attesa per vedere cosa tirerà fuori dal cappello l’uomo che sembra intenzionato a riportare il genere ai suoi antichi splendori.