Mirafiori, e ora si torna a produrre

Dopo il risultato del referendum a Mirafiori, in cui i sì all’accordo hanno prevalso sui no, con circa il 55% dei consensi, adesso è tempo di fare il punto della situazione, per potere ripartire e attuare l’accordo appena votato dai lavoratori.

Marchionne e la Fiat hanno adesso l’opportunità storica di dimostrare con i fatti i vantaggi di una maggiore produttivtà ed efficienza produttiva, sia a beneficio dei lavoratori, che dell’intera economia.

Nei prossimi giorni, le linee di produzione dello stabilimento torinese verranno adeguate, per trasformare la fabbrica in un avamposto produttivo di modelli Fiat-Chrysler; l’accordo prevede, infatti, che vengano proddti 280 mila vetture l’anno, Suv a marchio Fiat-Chrysler.

In sostanza, il livello produttivo nello stabilimento verrà triplicato. Ciò avverrà con condizioni di lavoro diverse, premiando la produttività e sanzionando le inefficienze.

L’accordo, che ora dovrà essere applicato, infatti, prevede fino a 17 turni, quindi, sabato compreso, la possibilità di comandare 120 ore di straordinario, senza preventiva contrattazione sindacale e aumenti salariali, anche a compensazione di 10 minuti di pausa in meno al giorno.

Punite le assenza per malattia, qualora il monte ore superi una determinata percentuale, già pattuita con i sindacati e monitoraggio sui giorni “a rischio”, vale a dire quelle giornate di lavoro, in cui storicamente si riscontra un tasso più alto di assenze per malattia, in realtà dovuto ad altri fattori (giorni successivi a ponti vacanzieri, festività, etc.).

Una straordinaria opportunità di crescita per l’intera industria italiana.

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