Nel settore dei servizi postali la concorrenza nel nostro Paese è a rischio senza un organo regolatore che sia realmente indipendente. Ad affermarlo è l’AGCM, Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, sottolineando al riguardo con una nota come quello approvato dall’Esecutivo nel nostro Paese sia uno schema di decreto legislativo che presenta degli elementi di difformità rispetto alla disciplina a livello comunitario.
Di conseguenza per l’Antitrust l’avvio del mercato liberalizzato dei servizi postali rischia di partire con il freno tirato, e per questo al riguardo l’Autorità ha inoltrato una segnalazione sia al Governo, sia al Parlamento. Essendo Poste Italiane una società a partecipazione pubblica totalitaria, l’Agenzia che ha il compito di vigilare sul percorso della liberalizzazione del settore postale, infatti, secondo l’AGCM questa “non potrebbe così qualificarsi neanche indipendente dagli operatori postali“.
Inoltre, come sopra accennato, il compito di vigilanza all’Agenzia non risulta essere conforme alle indicazioni europee per cui, invece, si richiede un’Autorità indipendente. Quindi, la concorrenza effettiva nel settore postale a questo punto, senza opportune modifiche, è a rischio proprio perché manca quel nodo dell’indipendenza e dell’imparzialità che invece secondo l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato è cruciale.