L’attesa è grande per Let England Shake, nuovo album di PJ Harvey atteso per il 14 febbraio. Ad alimentarla la stessa PJ Harvey, che in una recente intervista ha dichiarato il suo cambio di prospettiva per quanto riguarda l’approccio alla composizione dei brani. Questa volta, la Harvey pare essersi focalizzata più del solito sui testi, addentrandosi in tematiche complesse e che mai aveva avuto il coraggio di tradurre in musica, come i conflitti, il patriottismo, le guerre. PJ Harvey ha così spiegato le varie fasi compositive che hanno caratterizzato “Let England Shake”: “Ho scritto prima le parole…Per circa due anni, non ho fatto altro che scrivere parole. Perché era molto importante trovare in esse l’equilibrio giusto. Non volevo che diventassero troppo dogmatiche o autoreferenziali, e volevo che rimanessero aperte a più interpretazioni.”
Solo a questo punto, rivela PJ Harvey, ” Ho iniziato a cantare le parole, a ripeterle finché la melodia non è emersa da sola. Le melodie non dovevano offuscare le parole, ma allo stesso tempo volevo che mettessero voglia di cantare a chi ascolterà le canzoni”. Con Let England Shake, la Harvey sembra dunque aver raggiunto una maggiore maturazione compositiva, che le ha permesso di esprimere ciò che da tempo avrebbe voluto comunicare in musica: “Sono sempre stata una persona molto interessata a ciò che succede nel mondo, nella politica e tutto ciò che ci gira attorno; però non ero mai arrivata al punto, come scrittrice, di riuscire ad esprimere tutti questi concetti molto bene”. Come per il precedente White Chalk, anche per Let England Shake la Harvey si è avvalsa della collaborazione di John Parish.