Nella Capitale l’Amministrazione capitolina ha letteralmente alzato il tiro per quel che riguarda il recupero da evasione tributaria. In particolare, in accordo con i dati pubblicati da Roma Capitale attraverso il sito Internet, nelle casse del Campidoglio nel 2010 è arrivata una boccata d’ossigeno in virtù di maggiori somme, pari a ben 21,5 milioni di euro, recuperate rispetto all’anno 2009.
E dall’inizio del corrente anno, inoltre, è scattato anche un cambio di organizzazione per la società di riscossione, Roma Entrate, che ha infatti assunto il nome di “Aequa Roma“. Contestualmente alla riorganizzazione, all’ottimizzazione ed al rafforzamento delle azioni di recupero da evasione tributaria, Roma Capitale intende proseguire con pari intensità nel rafforzamento dei servizi di assistenza e di informazione ai contribuenti romani anche facendo un uso spinto della tecnologia.
Nell’ultimo anno al riguardo ci sono stati ben 145 mila contatti con circa i due terzi di questi che sono stati sia gestiti, sia smistati attraverso l’utilizzo del fax, del telefono e della posta elettronica. Secondo quanto dichiarato dall’Assessore Leo, l’obiettivo è quello di fare in modo che “tutti paghino i tributi che devono“, e che le maggiori somme recuperate servano per “dare migliori servizi ai cittadini, e per ridurre il carico fiscale di quelli onesti“.