L’ultima riunione del committee della Federal Reserve, l’istituto centrale USA per la politica monetaria e valutaria, ha deciso di non cambiare la propria strategia nella politica dei tassi, malgrado miglioramenti nell’economia americana.
Secondo la Fed, l’economia USA è in ripresa, ma non a livelli tali da poter cambiare politica monetaria, e ciò anche in considerazione delle incertezze sui mercati finanziari europei, alle prese con la crisi di debito, e con le debolezza del settore immobiliare americano.
Pertanto, alla luce di tali considerazioni, verrà perpetuato il programma di acquisto di titoli americani, per 600 miliardi di dollari, che consentirà al governo USA di continuare a finanziare lo spaventoso deficit federale a tassi bassi, senza incorrere nelle sanzioni dei mercati, che richiederebbero un rendimento maggiore sui Treasuries.
In realtà, c’è già chi considera che il mercato abbia scontato l’effetto Fed, e si avvii verso una spinta rialzista dei tassi sulle obbligazioni di stato.
La politica della Fed si propone, inoltre, di incentivare la ripresa dell’economia, tramite uno stimolo dei prezzi, quindi con una politica monetaria accomodante.
Intanto, gli ultimi dati sull’occupazione parlano di un aumento di 100 mila posti di lavoro, nel settore privato, a dicembre, dopo un incremento di altri 93 mila a novembre, confermando la buona dinamica occupazionale.