Bank of America sotto tiro da Wikileaks teme l’assalto

Bank of America, una delle più grandi e autorevoli banche americane e del mondo, si starebbe preparando a fronteggiare un eventuale assalto informatico ad opera di Julian Assange e del suo team di Wikileaks.

Pare che i vertici della banca siano talmente preoccupati, da occupare 15-20 funzionari a ricercare possibili falle del sistema informatico, da tappare, prima che l’assalto possa avere inizio.

Assange già a novembre aveva dichiarato di possedere 5 giga di documenti scottanti su una grande banca americana.

L’ipotesi che si tratti proprio di Bank of America è forte, anche in considerazione di alcune vicende finanziarie oscure che riguardano questa istituzione, già all’indomani del fallimento di Lehman Brothers.

Intanto, la banca ha patteggiato con Fanni Mae e Freddie Mac una somma di 2,8 miliardi di dollari, che dovrà versare alle agenzie federali del credito, per conto della controllata Countrywide Financial, che aveva girato alle due ignare agenzie titoli tossici (i cosiddetti subprime), poi rivelatisi spazzatura. La somma consisterà nel riacquisto dei titoli della Countrywide; operazione che sarà resa possibile, grazie al previo accantonamento di Bank of America di riserve per circa 3 miliardi di dollari.

I documenti segreti in possesso di Assange potrebbero invece riguardare i contorni poco chiari intorno al salvataggio della banca in favore di Merrill Lynch.

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