La Germania si conferma locomotiva, e corre.
Nel 2010, le stime di Berlino indicano una crescita del pil tedesco del 3,6%, un dato di gran lunag superiore a tutti gli altri paesi della zona Euro, il dato più alto della stessa Germania, negli ultimi venti anni.
Il dato pone la Germania in una posizione di isola felice, in un’Europa, in cui, al contario, la crescita stenta ad attecchire un pò ovunque.
A causa delle incertezze sull’economia mondiale, i dati di crescita per il 2011 e 2012 vengono rivisti, però, al ribasso, rispettivamente al 2% e all’1,5%, pur sempre stime di pregio, in rapporto a quanto accadrebbe altrove.
E insieme alla crescita, corre anche l’occupazione, ai minimi dai tempi della riunificazione, con la creazione, nel terzo trimestre, di ben un milione di posti di lavoro.
A sostenere la crescita sono soprattutto le esportazioni verso la UE e fuori, grazie anche alla forte competitività che il Paese sta guadagnando, negli ultimi anni, determinata da un alleggerimento del carico fiscale e una diminuzione delle spinte salariali.