Si preannunciano tempi ancor più duri per tutti gli amanti del download illegale. Nonostante le multe esemplari sempre più salate elargite ogni tanto in Italia e non solo, il fenomeno della pirateria è ben lontano dall’essere debellato. Interviene ora anche Google, con una serie di misure volte a limitare i danni subiti dagli artisti e dalle case discografiche. Le modifiche dovrebbero essere attive a partire già dai prossimi mesi e prevedono: l’eliminazione dell’autocompletamento di parole come “torrent” e “p2p” che al momento appaiono automaticamente quando si digita, nell’apposita barra delle ricerche, il nome di un artista o di un brano; l’impegno a rimuovere, entro 24 ore dalla notifica del titolare dei diritti sui brani, qualsiasi file segnalato come illegale; la scelta di “dirigere” le ricerche degli utenti verso siti che non forniscano materiale illegale. Diverso il discorso per il download a pagamento di canali come iTunes, che è legale e dunque non verrà toccato da queste novità.
Inoltre, Google si impegnerà a monitorare con attenzione il profilo di tutti i siti affiliati al programma “AdSense”, che permette di guadagnare tramite la pubblicazione di link pubblicitari sul proprio sito. Naturalmente i siti nei quali risulteranno pubblicati file illegali verranno eliminati dal programma. Le modifiche in atto non riguardano invece Youtube, che possiede un proprio sistema di identificazione dei contenuti e di rimozione dei materiali non autorizzati. Le case discografiche hanno accolto, manco a dirlo, con estrema gioia l’annuncio di Google; gli utenti probabilmente un po’ meno. Basteranno questi nuovi accorgimenti per sconfiggere la pirateria?