Il board della Banca Centrale Europea ha deciso ieri di lasciare i tassi di riferimento per l’Eurozona invariati all’1%, definendoli appropriati, rispetto all’attuale situazione.
Si è deciso dunque di far restare i tassi allo stesso livello del maggio 2009, il mese a cui risale l’ultimo taglio dell’istituto.
La stessa BCE ha esortato gli stati a continuare e impegnarsi in una politica di consolidamento del debito; ciò, inevitabilmente, anche in previsione di un aumento futuro dei tassi, che rischia di aggravare la situazione di quei Paesi, in cui il livello annuo di indebitamento è molto alto e con emissione di titoli, concentrata più su scadenze brevi.
Riviste al rialzo le stime di crescita della zona Euro, passando da 1,4%-1,8% all’attuale stima dell’1,6%-1,8%.
Sotto controllo l’inflazione, che nel 2010 dovrebbe attestarsi tra l’1,5% e l’1,7%, mentre nel 2011 il tasso è più incerto, con una forbice che va dall’1,35 al 2,3%.
Nessun commento sulla dichiarata volontà, espressa nei giorni scorsi dal Presidente BCE Trichet, di intervenire sui mercati finanziari, attraverso l’acquisto dei titoli dei Paesi, in cui si concentrano maggiori tensioni.